Era prevista per lo scorso 21 marzo l’assemblea annuale dell’Avis Provinciale di Novara, ma a causa dell’emergenza sanitaria da coronavirus e dell’introduzione di più severi e corretti divieti nazionali, per il Consiglio direttivo è stato necessario rimandare l’importante appuntamento associativo e riprogrammarlo in videoconferenza.
L’assemblea si è quindi regolarmente svolta lo scorso 24 luglio in forma “mista”: Gianfranco Borsotti (presidente Avis provinciale), Claudio Magnaghi (vicepresidente vicario) e Dennis Cova (segretario) si sono ritrovati in presenza, mentre i delegati e presidenti delle 42 Avis sparse per la Provincia hanno invece potuto partecipare online, con domande in diretta e potendo esercitare il voto online. L’assemblea si è aperta con un minuto di silenzio a ricordo degli avisini defunti, fra questi il presidente dell’Avis Regionale Piemonte, Giorgio Groppo, scomparso prematuramente a 55 anni lo scorso 29 febbraio. La parte centrale dell’intervento del presidente è stata la sintesi dell’ampia attività svolta nell’anno e la presentazione del bilancio consuntivo 2019 e di quello preventivo 2020.
«L’analisi dei dati delle donazioni – ha spiegato Borsotti – evidenzia una crescita complessiva in Provincia di 261 donazioni (15.326 nel 2019 contro le 15.065 del 2018), vale a dire del 1,73 % complessivo. Come sintesi complessiva diremo che anche per il 2019 dobbiamo andar fieri dei risultati ottenuti, risultati che sono figli di un particolare lavoro di sensibilizzazione, soprattutto nei contatti a tu per tu e tramite i social. La nostra certezza è che questi traguardi saranno un ulteriore stimolo per i prossimi mesi». Con questi buoni risultati si conferma l’andamento in crescita delle donazioni degli ultimi 4 anni.
Passando in rassegna i mesi di lockdown, Borsotti ha osservato che: «Mentre si è avuto un calo nel numero di sacche raccolte, preselezioni e prime donazioni a marzo, si è notato un aumento ad aprile (in media con i normali volumi) e un incremento notevole a maggio, soprattutto di preselezioni (oltre 180 a maggio contro le circa 100 che solitamente si verificano)». Una parte non irrilevante della relazione è stata dedicata al mondo giovanile ed alle azioni da porre in essere per aumentare il numero dei donatori in questa fondamentale fascia anagrafica.
Unanime da parte dei delegati e dei presidenti della comunali è stato la condivisione sia della relazione sia dei bilanci.